Dalla lavorazione delle olive per l'estrazione di olio
i residui proseguono per un ciclo
che li portano a diventare prodotti di largo consumo
indispensabili e di alta qualità.
Dopo mesi di flessione, le imprese del settore registrano un incremento delle vendite in Italia e all’estero. Rispetto al dicembre 2012, l’intero comparto cresce del 16,6%, grazie...
L’industria di settore ha aggiornato il codice di autodisciplina europeo, riducendo ulteriormente la quota di grassi trans consentita nei prodotti spalmabili e per uso industriale. Confermato...
Olio di semi di oliva comunemente noto come olio di sansa di oliva grezzo, ottenuto dalla sansa vergine di oliva seguendo un processo di estrazione con solvente del tutto simile a quello per l’ottenimento dei comuni oli di semi che si trovano sul mercato.
Con questo metodo si estrae l'olio residuo dalla sansa vergine di oliva precedentemente essiccata, utilizzando solventi come n-esano. Una volta che la miscela olio-solvente è stata separata dal mix essiccato di drupa, buccetta e nocciolo, il solvente viene fatto evaporare in opportuni distillatori. Gli oli grezzi risultanti dai processi di estrazione passano attraverso ulteriori stadi di elaborazione in idonei impianti di raffinazione, per arrivare allo status di oli di sansa d’oliva per usi alimentari.
Sottoprodotto secco risultante dal processo di estrazione dell’olio residuo della sansa vergine di oliva, esso è conforme all’Allegato X, Parte V, Sezione 4, comma 1, lettera f del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i. La composizione chimica della sansa di oliva disoleata è identica a quella del frutto naturale dell’olivo, esclusa la componente olio ed acqua. Sia a livello industriale che domestico viene largamente utilizzata ai fini energetici per produrre calore. Tutti i sansifici, come le raffinerie, utilizzano come unica fonte di energia termica quella indotta dalla combustione di sansa di oliva disoleata sia per l’essiccazione delle sanse vergini che per la produzione di vapore, utile nella fase di estrazione e raffinazione dell’olio grezzo; non da meno sono i consumi delle grandi centrali a biomassa che utilizzano tale combustibile per produrre energia rinnovabile. La sansa di oliva disoleata viene venduta sia alla rinfusa che in comodi sacchi.
Il frutto dell’olivo è una drupa costituita da un epicarpo o buccia, un mesocarpo o polpa e dal nocciolo formato a sua volta da guscio e mandorla; il nocciolo è composto fondamentalmente da lignina. Il rapporto polpa/nocciolo dipende dalla varietà e dalla maturazione del frutto, normalmente il nocciolo rappresenta il 10-30% del peso. La nostra società seleziona attentamente la materia prima in ingresso in modo tale che nel prodotto finito, sansa di oliva disoleata, sia elevata la percentuale di nocciolo. Per conferire ai nostri clienti un prodotto più omogeneo dal punto di vista calorifico e meno polverulento, pratico e confortevole per il riscaldamento domestico, abbiamo scelto di raffinare la sansa di oliva disoleata separando la parte della buccetta e della polpa secca dal nocciolo, ottenendo il nocciolino di sansa di oliva disoleata. Tale prodotto, utile fonte di calore naturale, è caratterizzato da un colore scuro per effetto della tostatura in fase di essiccazione; è perfettamente asciutto e disponibile sia alla rinfusa che in comodi sacchi.
Tale prodotto, come il nocciolino, è un ricavato della lavorazione della sansa di oliva disoleata, ottenuto per separazione meccanica delle componenti del frutto dell’olivo, composto dalla buccia e dalla polpa secca, si presenta sotto forma di polvere molto simile alla farina. Negli ultimi anni, vista la crescente domanda di integratori di origine vegetale per biofermentatori anaerobici (impianti di biogas), viene largamente venduto alla rinfusa per la produzione di energia elettrica rinnovabile, ottimo componente per la dieta dei digestori, in grado di massimizzare la produzione di biogas, è privo di nocciolo, materiale inerte nella produzione di biogas. È inoltre un ottimo supporto vegetale per le industrie mangimistiche e concimistiche.